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Factory Fattori | 29 Marzo 2023

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Alienazioni padane #4

Alienazioni padane #4
Saverio Fattori

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CONSIGLI E INCIDENTI UNO

Alla domanda QUANTO FA LA TUA MACCHINA CON UN LITRO evitare di rispondere che quando la spia del cruscotto si accende, si decide per un benzinaio o per un self, senza porsi la domanda iniziale. Tale atteggiamento denota scarse attitudini pratiche, debolezza dello spirito e colpevole passività. Anche fatalismo, che in Emilia è fuoriluogo. Sarà bene informarsi sulle caratteristiche della propria vettura e di almeno altre due tra le più vendute attingendo le informazioni dal manuale fornito dalla stessa casa automobilistica o da riviste quali QUATTRORUOTE e similari. Queste ultime presentano l’innegabile vantaggio di entrare nel merito di queste caratteristiche tecniche con commenti supplementari positivi o negativi o servili, quali: BUONA LA TENUTA DI STRADA IN CURVA, DA MIGLIORARE LA FRENATA IN PRESENZA DI VECCHIETTE E CARROZZINE SULLE STRISCE PEDONALI.

Queste informazioni si riveleranno utili e preziose nel caso di protratta disquisizione con altri esemplari di giovane maschio motorizzato e ingolfato nel cappuccio peloso del Woorlich. STOP.

Franca dorme nella sua camera, nella nostra camera, come un’ammazzata, solo qualche mugolio sottile taglia le coperte, è inutile lo sforzo che compio. Non ricordo cosa mi ha fatto avvicinare a lei con intenti più che amichevoli, veri e propri stimoli amorosi, è inutile, non ricordo.

Jusy ha due grosse tette montate su un tronco espanso intercostolato lavorato da un fabbro locale che ci tiene tanto ad essere definito artigiano e non artista, così tanto per rendersi gradevolmente ruspante. Un vezzo. I fianchi si aprono ad anche espanse pure loro, espanse verso l’ignoto a lasciare un inquietante spazio della memoria nella zona pubica, buone quattro dita in orizzontale, probabilmente un errore o un involontario colpo di genio del fabbro ferraio locale. L’altezza e il diametro delle cosce varia a seconda del mio stato d’animo e dei tacchi. Il naso scende storto su una bocca a ghigno stampato con almeno due- tre lunghi denti sempre visibili.

No, non è vero, figuriamoci.

La bocca è rossa e carnosa come un fiore proibito e velenoso, il naso è quello che mettono sempre per pubblicizzare gli interventi di chirurgia estetica in certi settimanali per femmine lobotomizzate. Il nasino di Jusy è quello della foto a destra recante in basso la didascalia: DOPO L’INTERVENTO DEL PROFESSOR CAZZINCULI.

No, non è vero, ma mi piace pensare che Jusy si guadagni da vivere così o che comunque questa campagna pubblicitaria le abbia reso qualche decina di milioni. Mi piacerebbe raccontare ai colleghi che esco con quella della pubblicità dei nasi nuovi. Tutte cazzate, la verità è che mi addormento pensando a Jusy, quando riesco a dormire, mi sveglio con Jusy stampata in fronte, bistecca in mensa con Jusy di contorno, il capo mi parla di procedure e io sto per baciarlo perché vedo Jusy.

Avevano ragione le canzoni dei complessi italiani degli anni sessanta, poi Baglioni, Battisti, Tozzi, Sorrenti e tutti gli altri cazzoni. Cristo che inculata! Sulla procedura numero 56 riguardante L’ANALISI DEI PRODOTTI NON CONFORMI DERIVATI DA PROCESSI INTERNI nella copia originale la pagina cinque di sedici reca la seguente frase HO SCRITTO T’AMO SULLA SABBIA.

All’inizio sapevo ascoltare almeno le persone da cui ero attratto, ascoltavo anche molto attentamente, per rielaborare velocemente le informazioni dando così il mio contributo alla conversazione con interventi in linea con gli interventi precedenti.

CONSIGLI E INCIDENTI DUE.

Tanto più le frasi della conversazione si appiattiscono nell’utilizzo degli stessi toni di voce e degli stessi identici termini (naturalmente sono ammessi sinonimi), tanto più la conversazione potrà definirsi piacevole e amichevole.

C’è stato un tempo in cui sapevo ascoltare almeno le persone da cui ero attratto, o almeno mi sforzavo, poi i miei sforzi non sono stati più sufficienti e ho iniziato ad aver problemi di ricezione. Nella mia mente assente rimanevano impigliati stracci di conversazione, parole isolate, mani agitate davanti al mio viso in un gesticolare rafforzativo di concetti universali, poi tutto veniva rielaborato sotto la regia dei miei preconcetti codificati a barre il giorno della mia nascita dietro la nuca.

Questa forma di autismo, in parte indotta, di sicuro agevolata, dava origine a lunghi silenzi o a interventi assolutamente fuori luogo che quasi mai generavano sospetto o imbarazzo, anche perché la maggior parte degli astanti appariva frettolosa e distratta dalla velocità della vita CIAO CIAO CI SENTIAMO SEMMAI DOPO LE FESTE, DOPO QUALCOSA COMUNQUE , CIAO CIAO!

A me questo scivolare e questa estrema intercambiabilità degli interlocutori procura un sottile piacere, spesso mi sorprendo a sorridere nello specchio del barbiere, ad esempio, o nel riflesso di una vetrina, aspiro ossigeno e butto fuori anidride carbonica, aspiro ossigeno e butto fuori anidride carbonica…..

Con Franca ci scambiamo le informazioni essenziali al mantenimento della casa e alla spesa da fare tramite la lavagnetta posta sopra il telefono nell’ingresso e SMS. A lavorare facciamo ambedue i turni. Opposti. Naturalmente. Durante la settimana ci scambiamo occhiate interrogative davanti al garage sotto casa, Franca tira fuori la sua auto per recarsi al lavoro, io attendo le sue manovre per mettere dentro la mia e così via nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non ci separi, secondo il ritmo dei turni lavorativi. Franca mi è fedele. Sono atterrito. Ho fatto minuziose indagini e appostamenti. Franca non ha amanti. Sono depresso. L’abitudine ha accoppato quello che rimaneva del mio desiderio sessuale, è naturale, ma che nemmeno gli altri giovani maschi la vedano come desiderabile oggetto sessuale, questo è un vero calcio nei coglioni a gamba tesa.

SEGUI LA DIETA, QUELLA CHE VA DI MODA ADESSO, QUELLA SOLO PROTEINE. PARE FUNZIONI. LO STEP LAVORA SULLA ZONA GLUTEO-COSCIA. DA TASMANIA DONNA HO VISTO UNA GONNA CHE TI STAREBBE BENE. SULLA TAVOLA DELLA CUCINA HO LASCIATO UN RITAGLIO DI GIORNALE CON UN TAGLIO DI CAPELLI CHE TI STAREBBE BENE.

Franca cancella rabbiosamente la lavagnetta e mi liquida con un VAFFANCULO, SE NON TI VADO PIU’ BENE, VAI IN CULO. E giù Valium.

A sei anni una vicina di casa mi aveva chiesto cosa volevo fare da grande, quando avevo risposto personal-trainer-curatore d’immagine, mamma mi aveva accarezzato la testa, ambedue ignoravano il futuro della civiltà occidentale, le vecchie oche.