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Factory Fattori | 29 Marzo 2023

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12:47#2 L’agnostico più bigotto

12:47#2 L’agnostico più bigotto
Saverio Fattori

Io sono debole e confuso, figlio di una generazione impresentabile, pallida, cresciuta nelle tenebre. Il mio odio rischiava di non deflagrare verso l’esterno, ma di implodermi nelle viscere riempendomi di metastasi.

Non ho mai trovato collocazione certa, sempre spiazzato tra vassalli e servi della gleba, questo mi ha esposto a fuoco incrociato. Ho cercato di essere un mercenario senza Patria, fuori da ogni leccaculismo nei confronti di chi detiene il potere, estreneo al populismo ottuso degli ultimi. Ma è difficile non subire contaminazioni, per quanto abbia cercato di chiudermi l’impresa è stata improba, l’emotività mi frega e come un cucciolo bastardo ho cercato padroni per carezze e calci.

Ho eseguito miserabili azioni richieste dalla mansione a cui mi hanno relegato nel modo più irreprensibile per non prestare il fianco a richiami e azioni disciplinari. Dovevo essere a filo di piombo, perfetto, senza esibizionismi, tenere un profilo basso, gestire con sapienza da paramedico l’assunzione di eroina, evitando acute crisi di astinenza. Dovevo essere puro, scevro da ogni colpa. Dovevo essere nel giusto. E’ stato un lavoro puro, una mutazione lenta, ma con passaggi definiti.

Nell’ultima settimana non ho mai tolto le cuffiette dell’mp3, nemmeno nelle pause, per rimanere concentrato su venerdì 12 maggio.

Io credevo in questa azienda. Ero l’agnostico più bigotto. Mi sono trasformanto in un individuo perfetto destinata all’ingiustizia e pronto alla reazione più inattesa e più scontata. Mi ci hanno trascianto a forza sull’orlo di questo baratro e non dovebbe essere la mia figura, oggi, a farvi tanto orrore.

Mi sono sottoposto a prove sempre più dure in un contesto sempre più umiliante, non ho reagito alle piccole iniquità quotidiane, non ho chiesto spiegazioni dell’inspiegabile e all’arbitrio che regna. Non ho protestato cercando di diventare sempre più insensibile. Mi sono chiuso sempre di più, inflitto punizioni supplementari per diventare sempre più forte, come se questo martirio ancora non fosse sufficiente.

Nell’ultima settimana non mi sono lavato, mi sono cambiato gli abiti ma non ho avuto la possibilità di lavarli, non ho reagito a frasi sprezzanti che mi sono giunte a mezza voce. Come i gemelli inumani della Città di K vengo apostrofato con termini poco carini, la cattiveria si scatena tra pari livello, ma io resisto. Sarebbe troppo facile se a scagliarsi contro di me fossero kapò e Sacerdoti, questi invece si limitano a opporre indifferenza. Figlio di cagna, bastardo, mostro. Malefico. Gnomo. Pensavano che non li sentissi perchè non avevo reazioni, ma avevo abbassato a zero il volume dell’mp3. La prima volta era capitato per caso, batterie scariche, chissà da quanto tempo andava avanti questo gioco crudele. Ma non riesco ad essere completamente impermeabile agli attacchi esterni, le offesse aumentano battiti cardiaci e sudorazione,

Avevo accorciato le pause individuali arrivando a un minuto e trenta. Trenta secondi per arrivare con passo marziale ai bagni, trenta secondi per orinare, nessun lavaggio di mani, trenta secondi per tornare al posto di lavoro, non mi sedevo a riposare le gambe. Ma d’altra parte la mia abnegazione è stata sempre assoluta. Lavoro con attacchi influenzali in corso e infezioni alle dita della mano causate da guanti laceri e sporchi che mi ostino a non sostituire. Ho le dita gonfie di pus che pulsano dentro a guanti della misura più piccola che abbiamo in dotazione, ogni volta che prelevo un oggetto vedo le stelle e bestemmio a voce alta, la gente attorno a me non capisce, la mia fama di irrecuperabile si consolida.

Quando le infiammazioni si fanno insopportabili tiro cazzotti ai contenitori metallici, devo avere una microfrattura al matacarpo della mano destra. Spero non mi impacci nel momento di imbracciare l’arma.

L’eroina mi ha aiutato a lenire i dolori fisici, ho imparato a diminuire le dosi e ad aumentare le dosi secondo un sapiente sistama piramidale per gestire le crisi di astinenza.